Percorsi

SI EFFETTUANO PERCORSI DI :

Terapia individuale con adolescenti e adulti

Terapia di coppia

Consulenze psicologiche

Sostegno alla genitorialità

Terapia del dolore

Sostegno alla disabilità

– intervento psico-educativo per ragazzi adulti

– supporto ai genitori

Rilassamento in ipnosi

Orientamento scolastico

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Il “DOLORE” è un’esperienza soggettiva che si esplicita nello star male dell’individuo. Sono molteplici i fattori che vanno a contribuire alla formazione “dell’esperienza dolore”: componenti fisiopatologiche, psicologiche, comportamentali e socio-culturali. Bisogna considerare il dolore sia nella prospettiva funzionale vale a dire come sintomo che può ricondurre ad una patologia, in questo caso è circoscritto nel tempo e considerato un episodio acuto (DOLORE ACUTO), sia nella prospettiva della sua trasformazione da sintomo a malattia quando assume una valenza cronica perdendo ogni funzionalità (DOLORE CRONICO).

Da un punto di vista fisiologico all’interno di ogni organo e dei tessuti sono presenti dei sensori definiti nocicettori che captano lo stimolo doloroso e lo trasmettono al cervello (processo definito nocicezione). Quando vengono attivati i circuiti della nocicezione cosciente proviamo dolore. Una volta avvenuta la percezione del dolore, tramite specifici collegamenti neuronali, il processo viene arricchito e complicato assumendo una connotazione anche psicologica. Il meccanismo coinvolto nella modulazione del dolore è quello dei recettori, situati in alcune aree del cervello e del midollo spinale, che si legano ad alcune molecole chimiche capaci di avere un effetto analgesico; queste molecole possono essere prodotte dal nostro organismo (endorfine) o somministrate esternamente come per esempio i farmaci oppiacei. Tra tutti questi meccanismi di modulazione molto importanti sono le vie discendenti inibitorie che dal cervello arrivano al midollo spinale e che in situazioni e stati d’animo diversi impediscono al messaggio doloroso di arrivare a livello di coscienza. L’utilità della psicoterapia ipnotica nel trattamento del dolore è stata convalidata da diverse ricerche e si è visto che tramite l’ipnosi è possibile andare ad agire su diverse componenti che vanno a determinare l’esperienza dolore: componente ansiogena ma anche l’alterazione ipnotica delle funzioni percettivo sensoriali (Hilgard e Hilgard, 1975).

Per la maggior parte delle persone l’esperienza del dolore è qualcosa d’incontrollabile; quello che non si sa è che come risultato dell’esperienza di vita si sono costruiti apprendimenti, associazioni e condizionamenti psicologici, fisiologici e neurologici che rendono possibile il controllo e a volte l’eliminazione del dolore. La componente più acuta del dolore svanisce quando la consapevolezza di chi soffre è catturata da altri stimoli più intensi o che mettono in pericolo la vita. Per es. uomini che sono stati feriti in combattimento ma se ne accorgono solo più tardi perché in quel momento l’attenzione è focalizzata sulla priorità di mettere in salvo la vita, oppure madri con dolori molto forti smettono di percepire dolore se devono soccorrere un figlio. È possibile che in situazioni particolari il cervello faciliti la dimenticanza del dolore fisico attivando alcuni circuiti oppioidi endogeni. La letteratura, la sperimentazione e la clinica sull’utilizzo dell’ipnosi per trattare il dolore, sia acuto che cronico è molto vasta e riguarda ambiti medici, chirurgici e odontoiatrici.

Nel trattamento del dolore cronico, ancora di più che per il dolore acuto, per ottenere risultati positivi deve includere un percorso psicoterapico più duraturo per affrontare gli stati emotivi stressogeni correlati al dolore cronico che come spesso avviene nel caso di cronicità comporta compromissioni anche comportamentali, lavorative e sociali.

In molti casi l’eliminazione completa del dolore cronico è controproducente poiché si va ad eliminare un importante indizio diagnostico aumentando il pericolo di aggravamento, bisogna mantenere quella valenza di campanello d’allarme- indizio per valutare sempre potenziali aggravamenti e per non lasciare completamente inascoltati i messaggi che ci da il corpo.

Durante il colloquio clinico, al fine di creare verbalizzazioni ipnotiche per il trattamento del dolore fatte ad hoc sulla persona che ci troviamo di fronte, è utile avere informazioni sulla descrizione e storia del dolore (anche su sensazioni termiche, cinestesiche ed immaginative come dimensione, forma, colore, struttura, suono), sull’impatto del problema dolore nelle relazioni interpersonali (nel lavoro, nella vita familiare, nelle attività svolte nel tempo libero e sull’attività sessuale), sui precedenti trattamenti effettuati (anche chirurgici) e sulle variabili dello stile di vita che potrebbero contribuire ad incrementare il problema dolore oltre che sulle risorse personali. Non dobbiamo sottovalutare l’importanza di lavorare sul rinforzo dell’Io e questo assume ancora più valore con pazienti che soffrono di dolori cronici perché sviluppano spesso sensazioni di sfiducia in se stessi e si sentono meno efficaci.

Esistono numerose tecniche ipnotiche per il controllo e la gestione del dolore sia acuto che cronico, per es.:

Spostamento ipnotico del dolore

Dissociazione ipnotica

Suggestioni ipnotiche che provocano una diminuzione del dolore,

Analgesia ipnotica

Queste tecniche che ho utilizzato sia nell’ambulatorio del reparto di cure palliative e terapia del dolore, sia a domicilio,sia nel mio studio privato si sono rivelate molto valide.

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